(Butterflies-Robin Wight)
Le ali si sfaldano
nel portare il vento
di una vita intera
Ma le nostre ali
sono salde braccia
che oppongono resistenza
Così i nostri tre
giorni d'estate
diventano un'eternità
“Vorrei quasi che fossimo farfalle e vivessimo appena tre giorni d'estate,
tre giorni così con te li colmerei di tali delizie
che cinquant'anni comuni non potrebbero mai contenere.”
John Keats
Molto interessante...l'espressione paradossale, estrema, di Keats sembrerebbe non soddisfare del tutto...tre giorni soltanto in fondo non ci bastano mica! Ma in realtà è la vera sfida, il vero dilemma.
RispondiEliminaVale a dire, non si tratta di moltiplicare i tre giorni per mille e oltre. Quel “vorrei” con cui inizia sottende un desiderio unico, illimitato. Non è la durata soltanto che cerchi ma il valore di quello a cui tieni: che non vorresti meno di assoluto, infinito, perfetto. Qui sta la differenza tra lungo ed eterno. E le braccia devono attingere a una forza sovrumana per opporre una resistenza che s’aggrappi all’eterno.
Quindi nei tre giorni di Keats io vedo non soltanto un breve intenso tempo, ma l’eternità stessa dentro il tempo.