(Abisso Verde-Giulio Aristide Sartorio)
Le tue parole non sono altro
che lo specchio d'acqua
su un abisso, un infinito
di cui si intravede solo
la superficie, che se infranta
subito si richiude su sé stessa
Pensa al lento incedere
di una ninfa d'acqua,
la cui pelle si fonda
con il velo del lago
e i capelli fluttuino
al ritmo delle increspature
Così, sinuosamente,
trova la strada per raggiungerti,
per sfiorare la tua mente.
Così, inesorabilmente,
la sua essenza si fonde in te,
e diventa per te corrente.
E' così! Quell'abisso infinito, a volte oscuro, misterioso, difficile da penetrare, è l’essenza che è tutt'uno (fusa) con la bellezza sinuosa in superfice. Chi si accontentasse di questa, cercando di prenderla la vedrebbe infrangersi, perdendo tutto.
RispondiEliminaSe non se ne comprende la profondità la bellezza si consuma tra le mani che cercano di trattenerla.
Bello il passaggio dal congiuntivo all'indicativo del verbo fondersi...dà l'idea di qualcosa di apparentemente impercettibile che però cambia, diventa vero, non solo pensato o intuito.
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