lunedì 20 maggio 2013

Le mie foglie


(Salice Piangente-Claude Monet)

Le mie foglie rivoltate
mostrano il loro chiarore
vittime di un vento impietoso
e di pioggia crudele e lacrimosa.

Ma ecco che il primo sole
viene, scalda, dolce e mite
non più solo il dorso della mia pelle
ma le ferite che abilmente avevo nascosto.

1 commento:

  1. Qualcuno (!!!) aveva scritto “Ogni volta, quando piove, sento il bisogno di bagnarmi il volto e di respirare a fondo, di nuovo.
    Non è mai l’ultima volta”
    Cosa si specchia nelle gocce di pioggia?..."vita e morte"...crudeltà e bellezza?
    Solo quello che può morire vive davvero.
    La pelle e quello che racchiude non sono fatti per proteggersi ma per sottoporsi agli "elementi".
    Se hai avuto freddo puoi sapere cosa sia essere scaldato, se sei stato strappato come le foglie puoi conoscere la bellezza di essere raccolto. Da qualcosa di "dolce e mite"!
    Sottrarsi all'esperienza è la vera malattia.

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