(Ratto di Proserpina-Gian Lorenzo Bernini)
Un solo sguardo
e dopo mesi rieccolo lì,
quel vuoto creatosi tra di noi
quell’incolmabile distanza
che ha svuotato il mio cuore.
Sordo, cieco, muto
troppo duramente colpito
per poter emettere
un solo battito
senza esserne straziato.
Un solo sguardo
ed ecco di nuovo quella gioia,
irrequietezza inspiegabile,
battiti mancati in un ritmo accelerato,
il bisogno di ritornare in sincrono.
Un cuore che rivuole la sua parte più bella
un corpo che desidera il tuo tocco
un’ anima che reclama il suo spirito affine
e i miei sensi, come possono essere contati sulle dita?
Sensi che rinascono e vorrei solo che morissero.
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