lunedì 11 aprile 2016

Ho sognato templi

(Ovidio Bandito Da Roma-Joseph Mallord William Turner)

Ho sognato templi, dimora di antichi dei,
valli in cui passeggiavo tra i loro desideri perduti.
Io scalza, svestita della mia realtà,
soffocavo immersa nella loro superba, rimpianta gloria.
Ma era solo un sogno, una tiepida trappola,
strade ormai deserte da me abbandonate.


1 commento:

  1. Nella prima parte i verbi ti accompagnano a immergerti in quel mondo strano, piacevole e inquietante, tipico del sogno. Poi più forte del "ma era un sogno" è il "da me abbandonate" che ristabilisce il potere di scelta rispetto all'essere semplicemente in balia di quello che accade.
    Quindi cosa capisco in questa poesia? Che la realtà pur essendo infinitamente più grande e forte del sogno e dell'immaginazione è meno tiranna: ti dà sempre la libertà di scegliere, che è più difficile ma anche più bello. Talvolta lasciandosi ispirare dai sogni.

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